Realizziamo dispositivi ortopedici su misura coniugando tecnologia e artigianalità, supportata da una continua ricerca e utilizzo dei migliori materiali sul mercato

Tutti i prodotti che realizziamo sono personalizzati sulle esigenze del paziente

a

Simone Prini

esame baropodometrico

Esame baropodometrico e stabilometrico computerizzato: tecnologia al servizio del paziente

Negli ultimi anni si sente tanto parlare dell’esame baropodometrico computerizzato per analizzare la postura e per realizzare dei plantari su misura ma, per il paziente, può risultare difficile la comprensione di questa tecnologia che, se usata correttamente, fornisce molti dati.

Andiamo a scoprirla!

Che cos’è l’esame baropodometrico computerizzato?

Con il termine di origine greca “baropodometria”, si intende letteralmente “misura della pressione del piede”. La baropodometria è un esame che permette di valutare funzionalmente il piede, con il rilievo delle pressioni che esso interscambia con la superficie di appoggio in ortostatismo e durante la deambulazione. Tale metodica non invasiva consente di formulare analisi con documentazione grafica gestita da un computer, sul quale viene installato un software di ultima generazione in grado di interfacciarsi con la periferica connessa (pedana sensorizzata) raccogliendo e immagazzinando i dati.

È possibile così definire la morfologia, la funzione e la disfunzione statica e dinamica del piede con rilievo di patologie insite al piede stesso o localizzate in altri distretti ad esso collegati anatomicamente e funzionalmente. L’esame baropodometrico può essere effettuato sia in statica (ortostatismo) sia in dinamica (durante la deambulazione).

Analisi statica e dinamica: quali sono le differenze?

La macro differenza fra le due tipologie di analisi è che l’analisi statica, a differenza di quella dinamica che si svolge facendo camminare il paziente sopra la pedana baropodometrica, viene effettuata con il paziente in stazione eretta e fermo sopra la pedana. Entrambe le analisi dovranno essere effettuate con il paziente nella condizione più naturale possibile così da raccogliere dei dati il più veritieri possibili.

Quali informazioni verranno raccolte con questo tipo di analisi?

Entrambe le analisi permetteranno di raccogliere molti dati significativi al fine di elaborare una corretta valutazione del paziente, non solo per quanto riguarda il suo appoggio podalico ma anche sulla sua postura. Fra i dati più utili ed interessanti troviamo:

  • Centri di pressione massima per ogni piede
  • Proiezione del centro di gravità
  • Distribuzione latero-laterale ed antero-posteriore dei carichi
  • Distribuzione della superficie della percentuale di carico in modo settoriale (avampiede, mesopiede, retropiede)
  • Proiezione del baricentro corporeo

Nell’analisi dinamica, in più alle informazioni sopra elencate, riusciremo a rilevare anche:

  • Lunghezza del passo
  • Lunghezza del semi-passo
  • Durata del ciclo del passo
  • Durata della fase di appoggio
  • Durata della fase di oscillazione
  • Durata della fase di doppio appoggio
  • Cadenza del passo: numero di passi effettuati in un determinato intervallo di tempo
  • Velocità del passo: distanza percorsa in un determinato periodo di tempo (m/s)

Effettuando quindi entrambe le tipologie di esami avremo un quadro più completo della biomeccanica del paziente sia in movimento che in fase di stasi.

L’esame baropodometrico computerizzato è strettamente necessario per la realizzazione dei plantari?

La risposta è no! Non finirò mai di ripetere che, per quanto anch’io mi avvalga di questa tecnologia, l’esame baropodometrico computerizzato non fornisce nessuna garanzia al fine della corretta realizzazione dei plantari su misura. Il risultato e l’obiettivo del migliorare la qualità di vita del paziente può avvenire solo attraverso la collaborazione fra professionisti con esperienza (medico specialista, tecnico ortopedico, fisioterapista, osteopata etc.) che prendano in carico il paziente a 360° valutando ed ascoltando le problematiche posturali.

La tecnologia aiuta ad interfacciarsi con il paziente, avere memoria oggettiva dell’evoluzione della patologia e può essere utilizzata per verificare l’avanzamento positivo del trattamento intrapreso. Se ci affidassimo SOLO alla tecnologia rischieremmo di non valutare in modo clinico il paziente e, come diceva un Professore e primario di radiologia a me molto caro: “Non si visitano le lastre o gli esami del paziente! Le lastre e gli esami sono solo una foto di quello specifico momento, un indizio per raggiungere la corretta diagnosi”.

Post a Comment